La società Condotte, dopo le riunioni effettuate nelle sedi di vari partiti politici e con vari disoccupati e alcuni imprenditori edili all’interno della sede dell’Associazione Operaia di Mutuo Soccorso, si dice pronta ad un dialogo.
Per la verità chi ha assistito a queste riunioni non ha visto tanti margini di dialogo, bensì un tentativo di convincere più gente possibile con una tattica di carota e bastone a seconda degli interlocutori presenti…
Prima di tutto nessun documento è stato fornito per valutare meglio i progetti esistenti o futuri e su cui poter discutere. Tutto si è limitato a discorsi vaghi sul progetto acquistato nel 2007, e già approvato (su cui inizialmente non si sono volute apportare variazioni che ne avrebbero migliorato l’estetica), sull’attuale iter legislativo che dovrebbe, cambiando l’attuale PPR, permettere la realizzazione di un campo da golf e degli insediamenti ad esso legati, ignorando il PUC comunale che anzi dovrebbe essere adeguato ad esso (il tutto entro il 2013...). Si é poi continuato parlando brevemente del progetto vero e proprio che si basa irrimediabilmente sulla realizzazione del campo da golf a Tentizzos, delle sue strutture e del villaggio annesso, definiti vero polo di attrazione per gli investitori, sulle costruzioni nella zona di Sa Sea, nella quale dovrebbero essere spostate molte delle cubature di tipo residenziale già approvate a Campu ‘e Mare, ad integrare la struttura alberghiera già approvata, e, infine, su Campu ‘e Mare da terminare per ultimo (secondo l’unico documento che finora hanno pubblicamente mostrato, ciò é previsto per il 2022...) con strutture pensate per la terza età, per anziani che verrebbero a Bosa attratti dal clima e dal mercato conveniente. Laddove gli interlocutori si mostravano scettici, alle domande seguivano risposte non sempre cortesi e minacce, neanche troppo velate, di andare via, in posti dove apparentemente vengono stesi tappeti rossi, e di costruire alte barriere per impedire ai bosani e a tutti i visitatori l’accesso a Tentizzos. Per chi invece dava l’impressione di essere d’accordo si azzardavano promesse di 1500 posti di lavoro per i 10 anni
di costruzione, di 500 posti di lavoro a regime sulle strutture turistiche, accesso alla balneazione per tutti (ben incanalati in sentieri delimitati per proteggere la nostra incolumità), realizzazione del “più bel campo da golf del Mediterraneo” senza nessun intervento invasivo su flora e fauna presenti e con l’utilizzo dell’acqua di mare per irrigare i prati… un Delirio!
Il comitato Salviamo Tentizzos Per Bosa, ribadisce di non aver niente di personale contro la società Condotte, contro i campi da golf o i golfisti.
Invita anzi la società Condotte a riprendere il suo lavoro ed a collaborare con il Comune di Bosa per un progetto di riqualificazione totale di Bosa Marina che parta dall’arenile per finire con il progetto di Campu ‘e Mare debitamente modificato per renderlo finalmente appetibile, a realizzare la struttura alberghiera a Sa Sea e a recuperare le strutture presenti a Tentizzos per usi turistici in sintonia col PUC comunale Bosano, documento innovativo varato molto prima della famosa legge salvacoste targata Soru, che indica come non sacrificabile il bene ambientale.
Ai politici locali, invitati da Condotte a siglare un protocollo d’intesa ad occhi chiusi e senza nessuna garanzia, chiediamo se gli sbagli imprenditoriali di una società privata devono essere pagati dalla collettività e ricordiamo che furono loro stessi i fautori del PUC e ricordiamo che, nonostante non si voglia riconoscerlo, prima della crisi globale partita da speculazioni finanziarie azzardate e bolle immobiliari, Bosa aveva imboccato la strada giusta verso uno sviluppo nato dalla città e non portato da fantomatici grandi gruppi turistici.
Ai costruttori locali, che si lasciano tentare da ipotetici guadagni (sempre a patto che sappiano essere molto competitivi su un mercato ormai globalizzato) e che si trovano purtroppo a pagare tasse su appartamenti nuovi, costruiti in abbondanza e rimasti invenduti, chiediamo se non sia arrivata l’ora di investire sul centro storico (anche con l’aiuto e la collaborazione dell’amministrazione), unica fetta di mercato richiesta ed ancora in movimento e unico investimento che può vantare sgravi fiscali sino al 50%, e che può dare lavoro certo e continuativo a tutti i muratori bosani.
Chiediamo infine a tutti i Bosani come noi, che in tempi di crisi vengono tentati da false promesse, se
qualche decina di ipotetici posti di lavoro nel settore edile valgano il baratto con quel tratto di costa che tutti ammirano e ci invidiano, da noi utilizzato in tutti i periodi dell’anno come un posto dove poter dimenticare i problemi , anche solo per un giorno, insieme a parenti ed amici.Per informarti ancora meglio ci trovi su www.salviamotentizzosperbosa.blogspot.it e su facebook
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